Le attività di prevenzione e contrasto all’evasione e l’elusione fiscale si basano sull’analisi dei dati e delle informazioni a disposizione e su approcci diversificati volti ad individuare le caratteristiche dei contribuenti ritenuti più a rischio.
Principalmente viene stabilito un rapporto di “collaborazione” con il contribuente, che incentivi quest’ultimo ad assolvere in maniera spontanea gli obblighi tributari, concentrando le attività di verifica sui contribuenti che, senza valide giustificazioni, presentano redditi incongrui.
L’attività di prevenzione e di contrasto all’evasione viene attentamente programmata:
- suddividendo i contribuenti in macro-classi;
- applicando specifici sistemi di analisi e valutazione del rischio a ciascuna delle suddette macro-classi individuate;
- scegliendo, sulla base della realtà territoriale ed economica di ciascun territorio, le posizioni soggettive a più alto rischio.
Al fine di individuare contribuenti con redditi sproporzionati, i controlli devono essere effettuati partendo dai dati e dalle informazioni già in possesso ed analizzando attentamente le segnalazioni di operazioni sospette, tenendo conto dei diversi ambiti territoriali e del peso di ciascun settore nel territorio di riferimento.
I dati raccolti vengono successivamente incrociati con le informazioni già esistenti nell’anagrafe tributaria.
Nel dettaglio, occorre:
- entrare in possesso di tutte le informazioni presenti nell’archivio dell’Anagrafe tributaria;
- acquisire l’ultima dichiarazione disponibile, sia ai fini delle imposte sui redditi che dell’IVA;
- consultare i precedenti controlli o verifiche già effettuate;
- inclusioni in liste selettive di anni pregressi;
- tenere in considerazione altri elementi di accertamento in possesso dell’Ufficio, acquisiti anche accidentalmente per mezzo di fonti non istituzionali (ad esempio possono essere le notizie di stampa).
Per quanto riguarda le verifiche imprese di grandi dimensioni, ovvero con volume d’affari superiore a 100 milioni di euro, è disponibile una banca dati dei “soggetti di rilevanti dimensioni” che consente, attraverso la funzione di ricerca, di:
- acquisire i dati dei contribuenti per Regione, suddivisi sulla base del domicilio fiscale e del settore economico, così come individuato dal codice attività IVA;
- ottenere informazioni sul regime della trasparenza e del consolidato.
Con la circolare n. 19 dell’8 agosto 2019, l’Agenzia delle Entrate fornisce i dettagli sull’attività di compliance e sui controlli indirizzati a piccole e grandi imprese.
In particolare , le verifiche dovranno essere indirizzate soprattutto nei confronti dei contribuenti che non hanno risposto positivamente alle lettere di compliance o che non hanno modificato il loro comportamento.
I controlli si concentreranno inoltre sui soggetti che hanno indebitamente utilizzato crediti d’imposta in compensazione o che hanno ingiustificatamente beneficiato di agevolazioni fiscali, a prescindere dal volume d’affari dichiarato.
La scelta dei contribuenti da sottoporre a verifica fiscale spetta al comandante di Reparto della Guardia di finanza. L’organizzazione dell’attività ispettiva deve essere fondata su precise prove documentali ed è necessario motivare formalmente le ragioni che hanno portato alla scelta di quel determinato contribuente.
In particolare, come evidenziato nella Circolare della Guardia di Finanza n. 1/2018 , si devono prendere in considerazione:
- i profili ad alto rischio di evasione o di frode relativi a compagini aziendali, lavoratori autonomi, ovvero contribuenti persone fisiche;
- i soggetti che risultano sistematicamente a credito e di quei contribuenti che effettuano operazioni intracomunitarie in settori economici produttivi “a rischio”;
- i comportamenti illeciti connessi al sommerso d’azienda, ed in particolare a quelle attività d’impresa o di lavoro autonomo svolte totalmente o parzialmente in maniera occulta;
- i soggetti nei cui confronti sussistano elementi tali da far ritenere in capo a essi la detenzione, all’estero, di capitali e patrimoni di origine illecita ovvero in violazione degli obblighi sul cosiddetto monitoraggio fiscale, di cui al DL n. 167/1990, convertito dalla Legge n. 227/1990;
- le pratiche di pianificazione fiscale aggressiva, realizzate attraverso la concentrazione di ingenti capitali e profitti verso giurisdizioni opache e a fiscalità privilegiata e al solo scopo di erodere la base imponibile.
E’ inoltre importante evitare la selezione di posizioni già sottoposte a controllo ispettivo da parte dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate.