Dalla relazione della Commissione Parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario del 13 settembre 2022, è emerso che la capienza fiscale delle banche è pressoché esaurita.

Da quanto riportato dalla suddetta indagine, in cui sono state coinvolte Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Iccrea, Mediobanca, Cassa Centrale Banca, Bper, Monte dei Paschi, Credem, Banca Popolare di Sondrio e Banca Carige, si evidenzia come le banche abbiano già assunto impegni per crediti fiscali pari complessivamente a circa 77 miliardi.

Considerando che la capienza fiscale è stimata a 16,2 miliardi circa all’anno, da qui a 5 anni lo spazio di manovra raggiungerà gli 81 miliardi di capienza fiscale complessiva. Rimarrebbero dunque solo 4 miliardi di euro come margine di manovra per i prossimi cinque anni.

A rischio, in particolar modo, il Superbonus 110% e gli altri bonus edilizi, che maggiormente beneficiano del meccanismo della cessione dei crediti.

Ad accrescere le difficoltà contribuiscono inoltre le scadenze ed i tempi medi per questo tipo di lavori. Per le unifamiliari e gli immobili autonomi bisognerà dimostrare di avere raggiunto almeno il 30% dei lavori entro il 30 settembre. La scadenza per i condomini è invece fissata al 31 dicembre 2023.

Si ritiene dunque necessario riattivare il circuito della cessione di tali crediti fiscali a istituti di credito e intermediari finanziari e si attendono interventi da parte dell’Agenzia delle Entrate.