Il bando “Ristoro Lazio Irap”, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio, tratta di un intervento per l’erogazione di un contributo a fondo perduto al fine di sostenere la liquidità delle micro, piccole e medie imprese e liberi professionisti titolari di partita I.V.A. della Regione Lazio penalizzati a causa del COVID-19.

A partire dalle ore 10.00 di lunedì 11 gennaio, sarà possibile partecipare al suddetto bando tramite la piattaforma https://www.regione.lazio.it/ristorolazioirap/, che resterà attiva fino alle 10.00 di lunedì 8 febbraio (o fino ad esaurimento risorse).

La domanda potrà essere firmata digitalmente o in modalità olografa.

L’importo del ristoro è pari alla rata dell’acconto Irap 2020, originariamente dovuta dalle imprese entro il 30 novembre, fino a un massimo di 25.000 euro a impresa.

A beneficiare del “Ristoro Lazio Irap”, sono i liberi professionisti titolari di partita Iva appartenenti ai codici Ateco del DL Ristori bis e quater (ad eccezione di cinema, teatri, taxi e Ncc poiché già ristorati con altre misure regionali ad hoc) e tutti quelli di: commercio all’ingrosso, commercio al dettaglio e servizi alla persona che sono stati chiusi dai decreti di marzo.

Ecco un elenco dei destinatari dei ristori:

  • Pubblici esercizi, come ristoranti, bar, gelaterie, enoteche, pasticcerie ecc.;
  • Operatori del Turismo, come attività ricettive alberghiere e non (B&B ecc.), campeggi, ostelli, agenzie di viaggi, tour operator, guide turistiche ecc.;
  • Attività di organizzazione di convegni, fiere, feste, cerimonie;
  • Attività legate a tempo libero e benessere: discoteche, parchi tematici, centri benessere e termali, spa ecc.;
  • Attività del settore della cultura come musei, servizi di biglietteria di eventi, noleggi di strutture e attrezzature per spettacoli e manifestazioni, biblioteche, giardini zoologici ecc.) ad eccezione di cinema e teatri per i quali la Regione ha già pubblicato due avvisi specifici;
  • Attività del settore dello sport (attività di corsi sportivi, palestre, piscine ecc.) che non abbiano già usufruito della specifica misura regionale per Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche;
  • Attività del commercio, all’ingrosso e al dettaglio, chiuse dai decreti di marzo, oltre ad agenti e rappresentanti di commercio;
  • Attività di servizi alla persona (barbieri, parrucchieri, estetisti ecc.).