La Corte di cassazione, con la sentenza n. 20481 del 30 luglio 2019 stabilisce che l’accertamento
induttivo basato sulla determinazione della percentuale di ricarico (campione ridotto di
articoli rispetto al totale di quelli compravenduti nei punti vendita) è illegittimo.
Il giudice di merito deve verificare la scelta dell’Amministrazione in
relazione alle censure prospettate, tenendo conto della natura, omogenea o disomogenea,
dei beni nonché della rilevanza dei campioni selezionati, e la loro rispondenza al
criterio di media (aritmetica o ponderale) prescelto (Cass. 22/10/2018, n. 26589, e
precedenti conformi in essa citati).
Nel caso di specie, la CTR si è tuttavia sottratta a tale verifica. Il mancato
esame, da parte del giudice, della congruità, quantitativa e qualitativa, dei campioni
di beni-merce presi in esame dall’accertamento induttivo, incidendo direttamente sulla
coerenza inferenziale del ragionamento sul quale si fonda lo stesso atto impositivo, si
traduce quindi nell’errore di diritto lamentato dalla contribuente.
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