Con il seguente approfondimento afferente le misure della nuova legge di Bilancio, verrà esaminato uno dei principali provvedimenti in materia di fisco, quello relativo alla c.d. flat tax incrementale.
La legge 197/2022 introduce la tassa piatta incrementale, che consente ai titolari di reddito di impresa e di reddito autonomo di beneficiare di una imposta sostitutiva del 15%, per gli incrementi di reddito registrati nel 2023.
Possono accedere alla flat tax incrementale le persone fisiche titolari di reddito d’impresa e/o di lavoro autonomo che non applicano il regime forfettario.
La tassazione ridotta è applicabile in caso di aumenti di reddito d’impresa e di lavoro autonomo registrati nel 2023 rispetto al triennio precedente. Nello specifico, la disposizione permette di pagare un’imposta ridotta del 15% sulla differenza tra il reddito prodotto nel 2023 e quello più alto registrato nel triennio 2020-2022 (reddito di riferimento).
L’Agenzia delle Entrate chiarisce che, una volta individuato il reddito di riferimento, bisogna poi aumentarlo di un importo pari al 5% del reddito di riferimento stesso per ottenere così la base imponibile sulla quale applicare l’aliquota del 15% dell’imposta sostitutiva.
È importante precisare che la differenza fra i redditi ottenuti è tassabile in via agevolata fino a un massimo di 40.000 euro. Oltre tale limite, si torna alla tassazione ordinaria,
Chiaramente, nel caso in cui il reddito 2023 sia inferiore al reddito di riferimento, la flat tax non può trovare applicazione.