In questi giorni l’Agenzia delle Entrate ha iniziato ad inviare le comunicazioni di irregolarità a tutti quei contribuenti ai quali a luglio era stata inviata la lettera di compliance, mediante la quale segnalava possibili anomalie nei versamenti IVA dovuta in base alla comunicazione delle liquidazioni periodiche presentate per il 1° trimestre 2017 (nella pratica, veniva segnalato l’omesso versamento completo o parziale dell’imposta dichiarata).

Le richieste di pagamento in questione, ai sensi dell’art. 54bis del D.P.R. 633/72, non sono sanabili mediante applicazione del ravvedimento operoso e, quindi, la sanzione ridotta comminata è pari al 10%.

Il pagamento deve essere effettuato entro 30 giorni dalla ricezione della comunicazione o a rate fino ad un massimo di 20 rate trimestrali (8 se il debito è inferiore o uguale ad € 5.000), con il pagamento della prima rata sempre entro 30 giorni dalla ricezione dell’avviso suddetto.

E’ chiaro che questa “stretta” operata dall’A.d.E. ridisegna il rapporto tra Fisco e contribuenti rendendo molto più complicato ed oneroso mettersi in regola per chi si trova in temporanea o cronica penuria di liquidità e complica, inevitabilemente, la vita operativa degli studi commerciali che si troveranno a dover gestire innumerevole richieste di pagamento e di rateazione, in un periodo dove l’incremento esponenziale degli adempimenti sta soffocando il lavoro di migliaia di professionisti.