Si ricorda che, dal 1° luglio 2022, è scattato l’obbligo per i titolari di partita IVA in regime forfettario di emettere fattura elettronica.

Nello specifico, hanno dovuto aderire alla fattura elettronica i soggetti che, nel corso del 2021, abbiano conseguito compensi o ricavi superiori a 25.000 euro. Dal 1° gennaio 2024 dovranno aderirvi anche i restanti soggetti.

Per semplificare l’introduzione dell’obbligo, il legislatore ha disposto un trimestre di moratoria per evitare le sanzioni (luglio-agosto-settembre), a condizione che la fattura elettronica sia emessa entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione.

A partire dalle operazioni effettuate il 1° ottobre 2022, tuttavia, termina la fase di moratoria delle sanzioni.

Anche i contribuenti in regime forfettario dovranno emettere la fattura elettronica entro 12 giorni rispettando la scadenza ordinaria.

Fanno eccezione le fatture “differite”, che possono essere emesse entro il 15 del mese successivo a quelle di effettuazione dell’operazione.

Nel caso in cui la fattura elettronica venga trasmessa oltre i termini, viene applicata una sanzione pari a questi importi:

  • tra il 90% e il 180% dell’IVA relativa all’imponibile non correttamente documentato con un minimo di 500 euro;
  • tra il 5% e il 10% dei corrispettivi non documentati o non registrati;
  • da 250 ad un massimo di 2.000 euro se la violazione non ha inciso sulla corretta liquidazione dell’Iva.

L’imposta di bollo, pari a 2 euro, va assolta sulle fatture di importo superiore a 77,47 euro. Se la fattura è elettronica anche l’imposta va assolta con modalità elettroniche.