Già dal 19 giugno 2018 è entrato in vigore il decreto ministeriale che offre a tutti i contribuenti con redditi bassi, la possibilità di aprire un conto corrente base gratuito o con spese ridotte.

Il decreto stabilisce, infatti, che il suddetto conto corrente prevede soltanto il pagamento di un canone annuale, senza ulteriori spese, oneri o commissioni di alcun tipo, ma sarà tuttavia possibile effettuare un limite prestabilito di operazioni annue e quelle in più saranno sottoposte a pagamento ordinario.

Potranno richiedere il Conto corrente di base:

  • i clienti con un ISEE in corso di validità inferiore a 11.600 euro
  • coloro che hanno un assegno pensionistico inferiore a 18 mila euro annue

Il conto potrà essere anche cointestato, ma soltanto a componenti del nucleo familiare che sono stati compresi nel calcolo dell’ISEE.

Si potrà avere un solo conto di base e ogni cliente dovrà comunicare il valore dell’ISEE entro il 31 maggio di ciascun anno: in caso di mancato avviso, saranno addebitate al soggetto le spese ordinarie.

Per chi non rientra nelle due categorie sopra, il conto prevede il pagamento di un canone annuo, il cui costo dovrà essere “ragionevole e coerente con finalità di inclusione finanziaria” e non potrà essere superiore all’importo medio delle spese applicate nel semestre precedente ai consumatori per l’effettuazione del numero di operazioni minime previste. Per le operazioni aggiuntive il costo dovrà in ogni caso essere contenuto.

Ovviamente, per contro, sono limitate le operazioni consentite:

  • illimitati addebiti diretti Sepa
  • 36 bonifici in arrivo (compresi stipendi e pensione)
  • 12 bonifici relativi a pagamenti ricorrenti
  • 6 bonifici se effettuati con addebito in conto
  • 6 operazioni di prelievo annue di contante allo sportello
  • illimitati prelievi bancomat sulla stessa banca
  • 12 prelievi bancomat su banca diversa
  • 12 versamenti contanti e assegni
  • illimitati pagamenti con il bancomat
  • 1 emissione/rinnovo/sostituzione del bancomat