Nella giornata di ieri, giovedì 16 febbraio, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge n. 11/2023, in materia di cessioni dei crediti di imposta relativi agli interventi fiscali.
Con lo scopo di “risolvere il nodo dei crediti“, arrivati ormai a 110 miliardi e mettere in sicurezza i conti pubblici, il Governo ha stabilito che, a decorrere da oggi stesso, per i nuovi interventi edilizi non sarà più possibile ricorrere alla cessione del credito o allo sconto in fattura. Sarà ammessa solo la possibilità di eseguire i lavori a proprie spese e provvedere in un secondo momento alla detrazione fiscale.
Sono esclusi da questa novità, solamente gli interventi edilizi già avviati.
Potranno infatti continuare a cedere all’impresa il credito di imposta, coloro che abbiano:
- già avviato i lavori e, soprattutto, eseguito almeno una cessione a Sal (possibile quando si siano effettuate almeno il 30% delle opere);
- già presentato la Cila (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) o Cilas;
- già presentato l’istanza per il titolo abilitativo nel caso di interventi comportanti la demolizione e la ricostruzione e hanno già adottato la delibera assembleare di approvazione dei lavori.
Un’ulteriore questione affrontata dal decreto riguarda il divieto, per le pubbliche amministrazioni, ad acquistare crediti derivanti dai bonus edilizi.
Tutti i cessionari che acquistano dagli istituti bancari, dovranno farsi rilasciare una attestazione di possesso, da parte della banca o della diversa società del gruppo cedente, di tutta la documentazione necessaria.
A fronte di queste novità, lunedì è comunque previsto un appuntamento con le associazioni di categoria a Palazzo Chigi, per venire incontro alle difficoltà finanziarie che stanno vivendo le imprese edili.