A partire dal 1° gennaio 2024, il portale Airbnb inizierà a trattenere dai compensi degli host non professionali, la ritenuta fiscale del 21%, così come previsto dalla legge.
La Legge di Bilancio 2024, ha infatti introdotto l’aumento della cedolare secca al 26% per le locazioni brevi di più di un immobile nel corso dell’anno, lasciando tuttavia inalterate le regole per i portali di intermediazione. La Manovra prevede inoltre che, le piattaforme di intermediazione immobiliare, applichino una ritenuta fiscale del 21%, operata a titolo di acconto, sui guadagni degli host non professionisti derivanti da soggiorni brevi, ovvero fino a 30 notti.
Dal 2024, dunque, il portale Airbnb comunica che le somme riconosciute ai proprietari che affittano l’immobile tramite la piattaforma online, saranno decurtate della ritenuta del 21%.
Inoltre, a seguito dell’accordo tra Agenzia delle Entrate e Airbnb in merito alla mancata applicazione delle ritenute per il triennio 2017-2021, sarà Airbnb a farsi carico della cedolare secca dovuta dagli host per le annualità in oggetto, per un totale di 576 milioni di euro. Per il periodo d’imposta 2022-2023, sarà possibile per i vari proprietari che non hanno versato la ritenuta, di avvalersi del ravvedimento operoso.