Come previsto dal Decreto Fiscale 193/2016, Equitalia ha pubblicato sul proprio sito il modello utile per aderire alla c.d. “rottamazione” dei ruoli pendenti, di fatto il tassello mancante per chi vuol chiudere i conti con Equitalia a prezzi scontati.

Con la diffusione dell’istanza di domanda – avvenuta nella serata di venerdì scorso – i contribuenti posso materialmente aderire a quella che il decreto fiscale ha chiamato «definizione agevolata», anche se – segnalano da Equitalia – l’attività ordinaria potrebbe subire qualche rallentamento nelle grandi città a causa di assemblee sindacali dei dipendenti.

Quella che si apre oggi sarà comunque una procedura su cui campeggia il cartello «lavori in corso» a causa dell’iter di conversione del provvedimento. In primis, tra gli emendamenti presentati in commissione Finanze alla Camera ce ne sono diversi che puntano ad ampliare il numero delle rate entro cui effettuare il versamento del dovuto: attualmente sono quattro e con l’ultima da saldare entro il 15 marzo 2018. E andrà chiarita la sorte di chi sceglie oggi una dilazione in quattro tempi e si troverà domani a voler sfruttare l’eventuale maggior numero di rate.

Ma non finisce qui. Rimane aperta anche la questione dei Comuni che non riscuotono tramite ruolo, ma con l’ingiunzione di pagamento. Questi ultimi, infatti, non sarebbero ammessi alla sanatoria allo stato attuale.

Sono punti da chiarire di cui i contribuenti interessati dovranno tenere conto e che potrebbero anche consigliare un rinvio di qualche giorno nella presentazione della domanda di adesione. Del resto, il decreto fiscale fissa la deadline al 23 gennaio 2017. È chiaro, però, che l’incentivo ad accorciare i tempi di presentazione è rappresentato dalle “difese” assicurate. A quel punto, infatti, Equitalia non potrà procedere ad azioni esecutive (tradotto in termini più semplici: pignoramenti) né iscrivere ipoteche o fermi amministrativi. Resterebbero, invece, le ipoteche e le ganasce fiscali già avviate. Vero è, però, che in assenza delle disposizioni definitive ed inderogabili, rimane attualmente complicato e potenzialmente inutile effettuare da subito i calcoli di conseguenza e procedere con una eventuale adesione.

L’aspettativa rimane, comunque, sicuramente elevata. La possibilità di chiudere i conti con l’agente della riscossione per i ruoli affidati tra il 2000 e il 2015 alletta molto soprattutto per gli sconti significativi. Si può arrivare anche fino al 50% grazie alla sterilizzazione di sanzioni, interessi di mora e interessi di dilazione per chi aveva un piano di rateazione in corso. La percentuale è variabile anche in considerazione dell’anzianità della cartella (e qui a pesare sono gli interessi maturati) e delle sanzioni applicate sull’imposta contestata nell’avviso di accertamento originario.

Un discorso a parte va fatto per le multe stradali. In questo caso, infatti, la sanzione amministrativa è il “cuore” stesso della contestazione per la violazione al Codice della strada e quindi chi vorrà rottamare le cartelle si vedrà detrarre solo gli interessi e le maggiorazioni previste per i ritardati pagamenti dalla legge di depenalizzazione del 1981.

Lo studio Nicchi è ovviamente impegnato a seguire “minuto per minuto” l’evolversi della questione ma è già pronto a poter guidare e consigliare il contribuente in tutte le fasi della procedura ed in special modo nella fase dei conteggi di convenienza iniziali. 

Ove fossi interessato ad una potenziale adesione, ti chiediamo di compilare il form presente nel sito www.studionicchi.com o di voler contattare direttamente lo studio ai recapiti indicati. Ti risponderemo nel minor tempo possibile fornendo i dettagli ed i costi dell’iter procedurale da seguire.

Fatto salvo il termine ultimo di adesione (23/01/2017), ti consigliamo di procedere quanto prima ove interessato al fine di instradare in tempi certi la pratica.

STUDIO NICCHI

Dott. Gianluca Nicchi