Con l’avviso del 22 ottobre 2024, il Ministero del Turismo proroga al 1° gennaio 2025 l’obbligo di acquisizione del codice CIN.

Con l’obiettivo di uniformare le norme del settore degli affitti brevi in tutta Italia, il CIN è un codice univoco, con cui si identifica un alloggio destinato destinato a locazione breve o per finalità turistiche.

L’obbligo di CIN riguarda i seguenti soggetti:

  • le strutture turistico-ricettive alberghiere ed extralberghiere;
  • i locatori di unità immobiliari ad uso abitativo destinate a contratti di locazione per finalità turistiche.

Per ottenere il codice identificativo è necessario accedere alla piattaforma bdsr.ministeroturismo.gov.it con Spid o Cie.

L’ottenimento del CIN richiede l’adempimento di normative sia regionali che nazionali, con un processo che varia in base alla regione di appartenenza. Per richiedere il CIN è necessario prima avere il codice regionale (CIR).

Il termine per adeguarsi, inizialmente, era stato fissato al 2 novembre 2024, tuttavia, in precedenza erano previste due distinte scadenze:

  • il 1° gennaio 2025 per i soggetti già in possesso del codice regionale
  • il 2 novembre 2024 per coloro che si iscrivevano per la prima volta alla Banca Dati nazionale delle Strutture Ricettive

Per garantire una transizione più efficace e supportare le imprese sia nel passaggio alle nuove disposizioni, è stata concessa la proroga, uniformando per tutti la scadenza al 1° gennaio 2025.

I nuovi termini serviranno anche ad agevolare i portali online di prenotazione, viste le difficoltà tecniche e burocratiche che in alcune regioni hanno rallentato gli adempimenti locali per acquisire il CIR e, di conseguenza, richiedere il CIN.

La mancata acquisizione del codice comporterà l’applicazione di sanzioni comprese tra 800 e 8.000 euro.